La gentilezza come strumento di dialogo
novembre 2020
di Andrea Carta
Il 13 novembre è stata la giornata mondiale della gentilezza: il World Kindness Day. Tale ricorrenza è stata istituita nel 1998 dal World Kindness Movement, un’organizzazione che promuove il potere positivo della gentilezza e si propone di ispirare gesti di generosità e altruismo «per creare un mondo più gentile». Al movimento aderiscono rappresentanti di 27 nazioni, che periodicamente si riuniscono in un’assemblea generale per discutere progetti di mutuo aiuto, condivisione e sviluppo sostenibile.
Sulla gentilezza si son espressi filosofi, poeti, autori di ogni epoca, a partire da Platone e dalla sua famosissima, forse inflazionata, espressione che suona così: «Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla: per questo sii gentile, sempre”.
Il concetto di gentilezza è centrale anche nell’ultima opera di Gianrico Carofiglio dal titolo “Della gentilezza e del coraggio – Un breviario di politica e altre cose”. Lo scrittore già nella premessa identifica la gentilezza come “metodo per affrontare e risolvere conflitti e strumento chiave per produrre senso nelle relazioni umane”.
Gentilezza quindi non in senso astratto, come buona educazione (peraltro qualità molto apprezzabile e purtroppo sempre più rara) ma come strumento di dialogo e confronto, capace di scardinare certezze, di insinuare il dubbio, di accrescere le conoscenze e le competenze, sempre nel rispetto del nostro interlocutore.
Carfiglio usa la metafora delle arti marziali orientali - a cui lo scrittore è molto legato - rilevando come la risposta migliore alle affermazioni categoriche (e magari immotivate o non condivisibili) del nostro interlocutore non sia una reazione uguale e contraria, che porterebbe ad uno stallo nella discussione e a non eliminare il dissenso, bensì sia la gentilezza, la cedevolezza, la non durezza, che non significa rassegnazione, tutt’altro, significa ricondurre il conflitto a delle regole precise, rendendolo un mezzo di progresso e non un evento di distruzione.
Carofiglio giunge a definire la gentilezza come “ il più potente strumento per disinnescare le semplificazioni che portano all’autoritarismo e alla violenza..la gentilezza come metodo per la gestione dei conflitti, anche i più accesi e violenti”.
La gentilezza, intesa come strumento di risoluzione di conflitti, parametro morale per condurre le discussioni, che potremmo anche declinare come capacità di confronto, di dialogo, di apertura mentale, di empatia, di condivisione, di competenza è uno dei punti cardine del Convivio. L’associazione si propone infatti di creare occasioni di dialogo e confronto - ahinoi sempre più rare - che possano spingere ognuno di noi a rivedere le proprie posizioni, ad arricchire il proprio bagaglio culturale, sempre nel rispetto delle idee altrui. In altre parole, il Convivio mira a coltivare la cultura con gentilezza.